Zeroidee si occupa di ricerca artistica, sviluppo di contenuti, format creativi, installazioni e produzioni multimediali. Zeroidee è un’associazione di promozione sociale che connette artisti/artiste, autori/autrici, professionisti/professioniste dei nuovi media.
Zeroidee è un’associazione di promozione sociale che connette artisti/artiste, autori/autrici, professionisti/professioniste dei nuovi media. Zeroidee si occupa di ricerca artistica, sviluppo di contenuti, format creativi, installazioni e produzioni multimediali.
Per questo progetto abbiamo creato delle produzioni multimediali sonore ed esperienziali che gravitano attorno a Borgo Castello Gorizia.
In particolare due macro produzioni:
1_GO Araund, un’App multimediale di contenuti sonori site-specific che guida il pubblico in Borgo Castello a piedi. Le storie e i diversi contenuti sonori sono realizzati da scrittori, scrittrici, artiste e artisti sonori che abitano temporaneamente nel Borgo grazie una serie di residenze artistiche.
2_L’esperienza multimediale live del nostro format “Audiobus” che intreccia diversi linguaggi artistici e coinvolge le linee di trasporto urbano che transitano all’interno dell’area di Borgo Castello. Anche per Audiobus sono coinvolti artisti e artiste di diverse discipline che lavorano insieme grazie alle residenze artistiche.
“MILLE ANNI DI STORIA AL CENTRO DELL’EUROPA: BORGO CASTELLO CROCEVIA DI POPOLI E DI CULTURE” è finanziato dal PNRR M1C3 MISURA 2 INVESTIMENTO 2.1 LINEA A NextGenerationEU – CUP F88F22000000007).
Per questo progetto abbiamo creato delle produzioni multimediali sonore ed esperienziali che gravitano attorno a Borgo Castello Gorizia.
In particolare due macro produzioni:
1_GO Araund, un’App multimediale di contenuti sonori site-specific che guida il pubblico in Borgo Castello a piedi. Le storie e i diversi contenuti sonori sono realizzati da scrittori, scrittrici, artiste e artisti sonori che abitano temporaneamente nel Borgo grazie una serie di residenze artistiche.
2_L’esperienza multimediale live del nostro format “Audiobus” che intreccia diversi linguaggi artistici e coinvolge le linee di trasporto urbano che transitano all’interno dell’area di Borgo Castello. Anche per Audiobus sono coinvolti artisti e artiste di diverse discipline che lavorano insieme grazie alle residenze artistiche.
“MILLE ANNI DI STORIA AL CENTRO DELL’EUROPA: BORGO CASTELLO CROCEVIA DI POPOLI E DI CULTURE” è finanziato dal PNRR M1C3 MISURA 2 INVESTIMENTO 2.1 LINEA A NextGenerationEU – CUP F88F22000000007).
AUDIOBUS 29 MARZO 2025 INFO E PRENOTAZIONI
Mobilità Creative è una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
La rassegna comprende una serie di laboratori, performance, spettacoli, residenze artistiche e contenuti digitali.
In particolare Audiobus, un viaggio straordinario che si sviluppa sugli autobus urbani. Artisti e artiste rileggono gli spazi pubblici in modo inedito, coinvolgendo ogni volta diverse fasce della popolazione attraverso una serie di laboratori, per poi elaborare una narrazione sonora che guida i cittadini e le cittadine in un viaggio a dir poco sorprendente, alla scoperta di una città nascosta.
MOBILITÀ CREATIVE 2025
ISCRIVITI A MUSICA DA FINESTRINO
ISCRIVITI A LA CITTÀ PIEDE LIBERO
Mobilità Creative è una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
La rassegna comprende una serie di laboratori, performance, spettacoli, residenze artistiche e contenuti digitali.
In particolare Audiobus, un viaggio straordinario che si sviluppa sugli autobus urbani. Artisti e artiste rileggono gli spazi pubblici in modo inedito, coinvolgendo ogni volta diverse fasce della popolazione attraverso una serie di laboratori, per poi elaborare una narrazione sonora che guida i cittadini e le cittadine in un viaggio a dir poco sorprendente, alla scoperta di una città nascosta.
MOBILITÀ CREATIVE 2025
ISCRIVITI A MUSICA DA FINESTRINO
ISCRIVITI A LA CITTÀ PIEDE LIBERO
Aperture è un’esperienza di arte visiva e relazionale.
Durante una residenza artistica di una settimana, un gruppo di giovani artiste e artisti si confrontano con il territorio dell’Alta Val Torre e con i suoi abitanti attraverso uno strumento analogico: una macchina fotografica di grande formato installata su un Apecar.
Al termine della settimana il loro racconto diventa la mostra fotografica “Aperture”.
Aperture è un’operazione di scoperta di un mezzo fotografico particolare: il banco ottico. Al tempo stesso si mette in gioco un elemento scenografico ed evocativo: un Apecar.
Come fosse una grande macchina fotografica su tre ruote, l’Ape Piaggio, simbolo di un mondo contadino, montano e artigianale, si trasforma in un grande oggetto scenico.
Aperture è un’esperienza di arte visiva e relazionale.
Durante una residenza artistica di una settimana, un gruppo di giovani artiste e artisti si confrontano con il territorio dell’Alta Val Torre e con i suoi abitanti attraverso uno strumento analogico: una macchina fotografica di grande formato installata su un Apecar.
Al termine della settimana il loro racconto diventa la mostra fotografica “Aperture”.
Aperture è un’operazione di scoperta di un mezzo fotografico particolare: il banco ottico. Al tempo stesso si mette in gioco un elemento scenografico ed evocativo: un Apecar.
Come fosse una grande macchina fotografica su tre ruote, l’Ape Piaggio, simbolo di un mondo contadino, montano e artigianale, si trasforma in un grande oggetto scenico.
Di certo capita, almeno una volta nella vita, di dover rispondere alla domanda: “Ma che lavoro fai?” Cosa sappiamo rispondere quando a chiederci che lavoro facciamo sono proprio i nostri figli? E cosa colgono della spiegazione che diamo loro del nostro lavoro? “Portami al lavoro” è stato un laboratorio di narrazione fotografica che ha portato i figli ad esplorare e interpretare gli ambienti lavorativi dei genitori. Le attività proposte durante i laboratori hanno favorito la sperimentazione di diversi linguaggi, tra cui la fotografia, lo storytelling e la registrazione audio usando gli spazi di lavoro dell’azienda come territorio esplorativo. Il progetto si conclude con una mostra fotografica, un ciclo di incontri nelle scuole e la realizzazione di un libro.
L’idea è stata sviluppata in collaborazione con SBE-VARVIT (Monfalcone), azienda leader nella produzione di viti, dadi e bulloni. In un’azienda di questo settore, dove la componente competitiva tecnologica è fondamentale, non si poteva intervenire sul miglioramento del prodotto. Si è potuto però aprire un dialogo intergenerazionale, portando un punto di vista differente sulla componente umana e relazionale all’interno della vita lavorativa.
Coordinamento laboratori: Marina Rosso, Giovanni Chiarot
Grafica: Cecilia Cappelli
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
In collaborazione con SBE-VARVIT Spa, Associazione Altrememorie, Gruppo Immagine, Media Educazione e Comunità, Bekko Aps
Di certo capita, almeno una volta nella vita, di dover rispondere alla domanda: “Ma che lavoro fai?” Cosa sappiamo rispondere quando a chiederci che lavoro facciamo sono proprio i nostri figli? E cosa colgono della spiegazione che diamo loro del nostro lavoro? “Portami al lavoro” è stato un laboratorio di narrazione fotografica che ha portato i figli ad esplorare e interpretare gli ambienti lavorativi dei genitori. Le attività proposte durante i laboratori hanno favorito la sperimentazione di diversi linguaggi, tra cui la fotografia, lo storytelling e la registrazione audio usando gli spazi di lavoro dell’azienda come territorio esplorativo. Il progetto si conclude con una mostra fotografica, un ciclo di incontri nelle scuole e la realizzazione di un libro.
L’idea è stata sviluppata in collaborazione con SBE-VARVIT (Monfalcone), azienda leader nella produzione di viti, dadi e bulloni. In un’azienda di questo settore, dove la componente competitiva tecnologica è fondamentale, non si poteva intervenire sul miglioramento del prodotto. Si è potuto però aprire un dialogo intergenerazionale, portando un punto di vista differente sulla componente umana e relazionale all’interno della vita lavorativa.
Coordinamento laboratori: Marina Rosso, Giovanni Chiarot
Grafica: Cecilia Cappelli
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
In collaborazione con SBE-VARVIT Spa, Associazione Altrememorie, Gruppo Immagine, Media Educazione e Comunità, Bekko Aps
“Le Serre” è uno spazio in cui la produzione creativa incontra la comunità e l’innovazione sociale, dove la dimensione di sperimentazione artistica si intreccia con quella della progettazione sociale e dello scambio di saperi ed esperienze.
Lo spazio è un edificio industriale degli anni ’50, una ex-falegnameria. Dopo un processo di rigenerazione è nato uno spazio culturale.
Gli obiettivi che ci siamo dati sono:
Ristrutturazione dello spazio: dare vita ad uno spazio di produzione culturale che ospiti attività dell’ambito delle arti multimediali, sfruttando l’opportunità di operare in un contesto periferico a vocazione produttiva e artigianale.
L’innovazione sociale: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di aggregazione sul territorio, fornendo un contesto creativo dove sviluppare anche azioni di inclusione sociale.
La formazione: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di formazione e professionalizzazione nell’ambito della produzione culturale. Sviluppare una programmazione pilota di residenze artistiche, laboratori e convegni.
Digitalizzazione degli operatori/operatrici: dotare lo spazio di attrezzature adeguate allo sviluppo di produzioni multimediali, offrendo ad artisti/e e operatori/operatrici la possibilità di usufruire di strumentazioni e tecnologie avanzate.
Network europeo: lo spazio è all’interno di un network europeo, attraverso i progetti culturali internazionali di cui fa parte.
“Le Serre” è uno spazio in cui la produzione creativa incontra la comunità e l’innovazione sociale, dove la dimensione di sperimentazione artistica si intreccia con quella della progettazione sociale e dello scambio di saperi ed esperienze.
Lo spazio è un edificio industriale degli anni ’50, una ex-falegnameria. Dopo un processo di rigenerazione è nato uno spazio culturale.
Gli obiettivi che ci siamo dati sono:
Ristrutturazione dello spazio: dare vita ad uno spazio di produzione culturale che ospiti attività dell’ambito delle arti multimediali, sfruttando l’opportunità di operare in un contesto periferico a vocazione produttiva e artigianale.
L’innovazione sociale: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di aggregazione sul territorio, fornendo un contesto creativo dove sviluppare anche azioni di inclusione sociale.
La formazione: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di formazione e professionalizzazione nell’ambito della produzione culturale. Sviluppare una programmazione pilota di residenze artistiche, laboratori e convegni.
Digitalizzazione degli operatori/operatrici: dotare lo spazio di attrezzature adeguate allo sviluppo di produzioni multimediali, offrendo ad artisti/e e operatori/operatrici la possibilità di usufruire di strumentazioni e tecnologie avanzate.
Network europeo: lo spazio è all’interno di un network europeo, attraverso i progetti culturali internazionali di cui fa parte.
Contributo PR FESR FVG 200000,00 EURO di cui UE 40%
Esperienza multimediale di 45 minuti per una persona alla volta.
Un festival, un runner al suo primo ingaggio, un clown alla sua ultima esibizione. Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante, poetica ed emozionante che puoi vivere in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente ogni 25 minuti.
Requisiti:
– Attitudine alla curiosità e all’interazione
– Batteria carica del tuo smartphone
– App WhatsApp installata
– Notifiche sonore di WhatsApp attivate
Esperienza multimediale di 45 minuti per una persona alla volta.
Un festival, un runner al suo primo ingaggio, un clown alla sua ultima esibizione. Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante, poetica ed emozionante che puoi vivere in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente ogni 25 minuti.
Requisiti:
– Attitudine alla curiosità e all’interazione
– Batteria carica del tuo smartphone
– App WhatsApp installata
– Notifiche sonore di WhatsApp attivate
Esperienza multimediale della durata di 45 minuti.
Tre amici d’infanzia, la scoperta di un lutto, un percorso attraverso il cimitero lungo le tracce di un’amicizia lontana.
Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante che vivi in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città, in particolare all’interno del cimitero, per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente.
Una produzione di: Zeroidee aps
Di Giovanni Chiarot, Matteo Carli e Sandro Pivotti
Supporto tecnico di: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Sviluppata nell’ambito del progetto Le Serre
Foto di Bartolomeo Rossi
Esperienza multimediale della durata di 45 minuti.
Tre amici d’infanzia, la scoperta di un lutto, un percorso attraverso il cimitero lungo le tracce di un’amicizia lontana.
Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante che vivi in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città, in particolare all’interno del cimitero, per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente.
Una produzione di: Zeroidee aps
Di Giovanni Chiarot, Matteo Carli e Sandro Pivotti
Supporto tecnico di: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Sviluppata nell’ambito del progetto Le Serre
Foto di Bartolomeo Rossi
Audiobus è un viaggio straordinario in bilico tra reale e surreale. Alla partenza ogni viaggiatore riceve un paio di cuffie e una voce narrante lo accompagna, libera la sua fantasia e lo guida a compiere un viaggio in quello che sta attorno alla città, o che ci sta dentro. Si tratta di una performance multidisciplinare, un tragitto letterario, un percorso inatteso, gremito di suggestioni visive e sonore, di acrobazie, di storie. In città la vita pulsa. Ma che cos’è la vita in una città? Alza la testa. Guardati intorno. La poesia ti rapirà̀.
Fa parte del più ampio progetto “Mobilità Creative”: una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
Audiobus è un format di: Zeroidee, sviluppato da Giovanni Chiarot e Renato Rinaldi.
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e di Turismo FVG.
Le linee proposte nelle diverse città vedono la collaborazione delle aziende di trasporto locale con TPL FVG (Arriva Udine, Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone).
Foto di Bartolomeo Rossi
Audiobus è un viaggio straordinario in bilico tra reale e surreale. Alla partenza ogni viaggiatore riceve un paio di cuffie e una voce narrante lo accompagna, libera la sua fantasia e lo guida a compiere un viaggio in quello che sta attorno alla città, o che ci sta dentro. Si tratta di una performance multidisciplinare, un tragitto letterario, un percorso inatteso, gremito di suggestioni visive e sonore, di acrobazie, di storie. In città la vita pulsa. Ma che cos’è la vita in una città? Alza la testa. Guardati intorno. La poesia ti rapirà̀.
Fa parte del più ampio progetto “Mobilità Creative”: una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
Audiobus è un format di: Zeroidee, sviluppato da Giovanni Chiarot e Renato Rinaldi.
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e di Turismo FVG.
Le linee proposte nelle diverse città vedono la collaborazione delle aziende di trasporto locale con TPL FVG (Arriva Udine, Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone).
Foto di Bartolomeo Rossi
AUDIOBUS 29 MARZO 2025 INFO E PRENOTAZIONI
“Alma Mistero – Dove scompaiono gli scomparsi” è uno show misterioso, surreale e divertente che, a partire dalla relazione tra artisti/e e abitanti del luogo, va alla ricerca di persone inventate o realmente esistite, scomparse o forse solo nascoste. Durante le giornate che precedono il festival una bizzarra coppia di inviati del programma “Alma mistero” si aggira nei paesi coinvolti a caccia di indizi e di storie. Il tutto è stato documentato in 5 video pubblicati sul canale YouTube di Microfestival.
Alma Mistero è uno spettacolo che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove viene utilizzata la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
“Alma Mistero – Dove scompaiono gli scomparsi” è uno show misterioso, surreale e divertente che, a partire dalla relazione tra artisti/e e abitanti del luogo, va alla ricerca di persone inventate o realmente esistite, scomparse o forse solo nascoste. Durante le giornate che precedono il festival una bizzarra coppia di inviati del programma “Alma mistero” si aggira nei paesi coinvolti a caccia di indizi e di storie. Il tutto è stato documentato in 5 video pubblicati sul canale YouTube di Microfestival.
Alma Mistero è uno spettacolo che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove viene utilizzata la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Stay Tuned è un portale gratuito, pensato per le associazioni, che raccoglie e propone contenuti didattici sulla comunicazione. Il portale consente alle organizzazioni di pubblicare i propri corsi o momenti di formazione in forma professionale, con accesso illimitato alla visualizzazione delle lezioni.
Il progetto Stay Tuned nasce per supportare l’innovazione delle realtà del terzo settore del Friuli Venezia Giulia, fornendo strumenti utili per migliorare la comunicazione al proprio interno e verso l’esterno, per esempio la gestione del rapporto con la base sociale, la promozione di momenti di formazione e di incontro, l’ingaggio dei propri follower, proseguendo online il rapporto spesso iniziato offline.
Stay Tuned è un portale gratuito, pensato per le associazioni, che raccoglie e propone contenuti didattici sulla comunicazione. Il portale consente alle organizzazioni di pubblicare i propri corsi o momenti di formazione in forma professionale, con accesso illimitato alla visualizzazione delle lezioni.
Il progetto Stay Tuned nasce per supportare l’innovazione delle realtà del terzo settore del Friuli Venezia Giulia, fornendo strumenti utili per migliorare la comunicazione al proprio interno e verso l’esterno, per esempio la gestione del rapporto con la base sociale, la promozione di momenti di formazione e di incontro, l’ingaggio dei propri follower, proseguendo online il rapporto spesso iniziato offline.
“Le Tigri del Friuli” è un archivio dove abbiamo raccolto alcuni risultati di una ricerca semi-seria e non lineare che ripercorre la vicenda delle Tigri di Monteaperta: la prima squadra italiana di Tiro alla fune femminile, nata nel 1962 da un gruppo di donne sul confine italo-sloveno. La nostra ricerca si è sviluppata attraverso una serie di interviste alle “Tigri” ancora in vita, alle persone che le hanno conosciute, a studiose e studiosi. Abbiamo poi individuato alcuni temi attorno ai quali abbiamo ideato sei video-racconti e le relative bibliografie. Ci auguriamo che, come è stato per noi, una piccola storia di ieri possa aprire nuovi interrogativi sull’oggi.
L’archivio “Le tigri del Friuli”
Un’idea di: Puntozero
Consulenza storica: Marco Feleppa
In collaborazione con: A.M.A. Monteaperta Associazione Culturale, Bottega Errante.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
“Le Tigri del Friuli” è un archivio dove abbiamo raccolto alcuni risultati di una ricerca semi-seria e non lineare che ripercorre la vicenda delle Tigri di Monteaperta: la prima squadra italiana di Tiro alla fune femminile, nata nel 1962 da un gruppo di donne sul confine italo-sloveno. La nostra ricerca si è sviluppata attraverso una serie di interviste alle “Tigri” ancora in vita, alle persone che le hanno conosciute, a studiose e studiosi. Abbiamo poi individuato alcuni temi attorno ai quali abbiamo ideato sei video-racconti e le relative bibliografie. Ci auguriamo che, come è stato per noi, una piccola storia di ieri possa aprire nuovi interrogativi sull’oggi.
L’archivio “Le tigri del Friuli”
Un’idea di: Puntozero
Consulenza storica: Marco Feleppa
In collaborazione con: A.M.A. Monteaperta Associazione Culturale, Bottega Errante.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
Comuni non Comuni Splash è uno show mozzafiato, un varietà porta a porta, alle finestre delle case, nei cortili, lungo le strade. Gli e le abitanti di piccolissimi paesi vengono coinvolti/e da bizzarri personaggi in performance straordinarie, giochi frizzanti e colpi di scena.
È una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Comuni non Comuni splash è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Comuni non Comuni Splash è uno show mozzafiato, un varietà porta a porta, alle finestre delle case, nei cortili, lungo le strade. Gli e le abitanti di piccolissimi paesi vengono coinvolti/e da bizzarri personaggi in performance straordinarie, giochi frizzanti e colpi di scena.
È una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Comuni non Comuni splash è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Prima della leva è un’esperienza immersiva, itinerante e solitaria dove tu partecipante interpreti il ruolo di un personaggio da noi delineato.
Attraverso i messaggi che ricevi via WhatsApp, segui le indicazioni, ti sposti per il centro città, ti immergi sempre più nella vita e nelle relazioni del protagonista.
La base d’ispirazione per costruire questa performance esperienziale sono stati testi, audio, immagini e video elaborati nel corso di alcuni laboratori che abbiamo proposto alle ragazze e ai ragazzi di cinque istituti scolastici. I contenuti multimediali sono consultabili sul sito del progetto insieme a un’antologia di saggi, narrazioni, film, siti web.
Prima della leva
Un progetto di: Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Supporto tecnico informatico: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine.
Visita il Sito
Prima della leva è un’esperienza immersiva, itinerante e solitaria dove tu partecipante interpreti il ruolo di un personaggio da noi delineato.
Attraverso i messaggi che ricevi via WhatsApp, segui le indicazioni, ti sposti per il centro città, ti immergi sempre più nella vita e nelle relazioni del protagonista.
La base d’ispirazione per costruire questa performance esperienziale sono stati testi, audio, immagini e video elaborati nel corso di alcuni laboratori che abbiamo proposto alle ragazze e ai ragazzi di cinque istituti scolastici. I contenuti multimediali sono consultabili sul sito del progetto insieme a un’antologia di saggi, narrazioni, film, siti web.
Prima della leva
Un progetto di: Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Supporto tecnico informatico: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine.
Visita il Sito
“Le dirai marte o metallo” esplora la questione dell’interpretazione in un sistema che oggi ci permette di accedere ad un sapere che si sviluppa a partire da noi, supportato da algoritmi che assecondano il nostro punto di vista, i nostri gusti, le nostre opinioni. Un ambiente sonoro e visivo, un podio e un grande schermo posizionato al centro dello spazio invitano il pubblico a compiere un viaggio. Mediante un pulsante, tu visitatore, puoi scegliere una delle 49 parole che aprono al “sapere” e che appaiono proiettate sullo schermo. Un algoritmo lancia una ricerca nel web che viene visivamente percepita come un viaggio in uno spazio indefinito tra un micro e un macrocosmo, con il susseguirsi di linee e forme che ricordano ora pianeti, ora particelle molecolari. Un sistema combinatorio seleziona 7 dati nell’infinito bacino di informazioni, che vanno a formare un rebus, un enigma, uno stimolo creativo, una domanda. Quasi a ricordarti che ogni volta che ti affacci sulla finestra di questo spazio, quello che ti viene restituito richiede sempre un’interpretazione, che sia data da te oppure da altri e altre. Ecco la possibilità̀ di costruire, se lo vuoi, nuovi significati.
Le dirai Marte o Metallo è un’installazione ideata e realizzata da Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Consulenza scientifica di Paolo Patui e Mario Turello
Animazioni grafiche Roberto Ranon
Sviluppo informatico Matteo Gervasi
Musiche originali e sound design Davide Vettori
Supporto tecnico Alessandro Pasquali, Giordano Sala.
Prodotta da Leggermente.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
“Le dirai marte o metallo” esplora la questione dell’interpretazione in un sistema che oggi ci permette di accedere ad un sapere che si sviluppa a partire da noi, supportato da algoritmi che assecondano il nostro punto di vista, i nostri gusti, le nostre opinioni. Un ambiente sonoro e visivo, un podio e un grande schermo posizionato al centro dello spazio invitano il pubblico a compiere un viaggio. Mediante un pulsante, tu visitatore, puoi scegliere una delle 49 parole che aprono al “sapere” e che appaiono proiettate sullo schermo. Un algoritmo lancia una ricerca nel web che viene visivamente percepita come un viaggio in uno spazio indefinito tra un micro e un macrocosmo, con il susseguirsi di linee e forme che ricordano ora pianeti, ora particelle molecolari. Un sistema combinatorio seleziona 7 dati nell’infinito bacino di informazioni, che vanno a formare un rebus, un enigma, uno stimolo creativo, una domanda. Quasi a ricordarti che ogni volta che ti affacci sulla finestra di questo spazio, quello che ti viene restituito richiede sempre un’interpretazione, che sia data da te oppure da altri e altre. Ecco la possibilità̀ di costruire, se lo vuoi, nuovi significati.
Le dirai Marte o Metallo è un’installazione ideata e realizzata da Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Consulenza scientifica di Paolo Patui e Mario Turello
Animazioni grafiche Roberto Ranon
Sviluppo informatico Matteo Gervasi
Musiche originali e sound design Davide Vettori
Supporto tecnico Alessandro Pasquali, Giordano Sala.
Prodotta da Leggermente.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
Comuni non Comuni Inverno: Un grande gioco-spettacolo pensato per piccolissimi paesi, soprattutto per territori di confine.
Un’orchestra e un gruppo di eccentrici personaggi ed eccentriche personagge coinvolgono la comunità in un gioco a squadre trans-generazionale. Un enorme tabellone al centro, grandi pedine da muovere, un gioco fatto di sfide, musica, colpi di scena e “ricchi” premi. Viene a delinearsi così un’impensata mappa di comunità, una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Il Grande gioco è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Comuni non Comuni Inverno: Un grande gioco-spettacolo pensato per piccolissimi paesi, soprattutto per territori di confine.
Un’orchestra e un gruppo di eccentrici personaggi ed eccentriche personagge coinvolgono la comunità in un gioco a squadre trans-generazionale. Un enorme tabellone al centro, grandi pedine da muovere, un gioco fatto di sfide, musica, colpi di scena e “ricchi” premi. Viene a delinearsi così un’impensata mappa di comunità, una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Il Grande gioco è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Ci siamo inventati e abbiamo costruito una Rube Goldberg machine con sei diversi percorsi. Ogni percorso è diventato un video-clip per promuovere sul web le sei parole della carta dei diritti europei. L’installazione e la campagna social rientrava nel progetto europeo “Enjoy Your Rights” pensato per promuovere la carta dei diritti europei attraverso i social network.
Ideazione e realizzazione della Rube Goldberg machine: Puntozero, Giovanni Chiarot, Francesco Rossi con Rocco Repezza, Giacomo BompanCi siamo inventati e abbiamo costruito una Rube Goldberg machine con sei diversi percorsi. Ogni percorso è diventato un video-clip per promuovere sul web le sei parole della carta dei diritti europei. L’installazione e la campagna social rientrava nel progetto europeo “Enjoy Your Rights” pensato per promuovere la carta dei diritti europei attraverso i social network.
Ideazione e realizzazione della Rube Goldberg machine: Puntozero, Giovanni Chiarot, Francesco Rossi con Rocco Repezza, Giacomo BompanGUARDA I VIDEO DELLA RUBE GOLDBERG
Zeroidee A.P.S.
C.F. 94150160300
Sede legale: Strada delle Betulle 21/12,
Campoformido, Udine
info@zeroidee.com
amministrazione@zeroidee.com