Residenze fotografiche a Udine per The Soul and The Machine
a cura di Nausicaa Giulia Bianchi
Cosa vediamo davvero quando guardiamo un materiale?
Cemento, carta, acciaio: sono solo oggetti inanimati? O custodiscono storie, memorie, vite nascoste?
“Materia Paranoica” è un progetto triennale costituito da sei residenze fotografiche. Ogni anno, due gruppi di studenti del secondo anno del programma biennale di fotografia autoriale The Soul and the Machine (IDA ETS), lavorano su un tema condiviso legato alla materia, attivando una ricerca che intreccia osservazione, ascolto e visione.
Non una somma di progetti individuali, ma un dispositivo collettivo: una costruzione corale e coesa, che incorpora gli sguardi individuali come frammenti di un’unica narrazione caleidoscopica.
Guidati da uno sguardo inquieto, definito dalla curatrice “paranoico” – un’attitudine percettiva radicale, iper-vigilante, immaginativa – i partecipanti interrogano ciò che solo appare inerte, esplorando i materiali come veicoli di senso, capaci di evocare presenze, connessioni e desideri.
Al termine dei tre anni, le sei residenze formeranno un “atlante parziale”: un progetto a più voci, pensato fin dall’inizio come un puzzle in sei capitoli.